[in evidenza]
Abbiamo celebrato il cambio di ufficio!
Prima di cominciare con le notizie del mese, ci tenevamo a ringraziare tutte le persone che sono venute a riscaldare la Music Room di BASE, la nostra nuova casa.
Grazie a chi è passato per un saluto, a chi ha lasciato un pensiero per decorare le nostre scrivanie, e in generale, a tutte e tutti per la bella serata passata insieme!
FROM TIME TO TIME, A NEW DOORMAT - 20.02.2025
[work in progress]
Coinvolgere gli stakeholder urbani attorno ad obiettivi di sostenibilità: il nostro ruolo per rafforzare il Climate City Contract della città di Milano
Il “Climate City Contract (CCC)” è un documento di impegno siglato dal Comune di Milano con 25 stakeholder pubblici, privati e del mondo della ricerca e del terzo settore, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.
Il nostro ruolo all’interno dell’iniziativa è di affiancare l’amministrazione comunale per ampliare la rete di firmatari e supportare lo sviluppo di nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni. Il primo passo di questa fase è stato un momento di confronto insieme ai primi firmatari, con l’Assessora all'Ambiente e Verde Elena Grandi e il team di Net Zero Cities, per l’aggiornamento collettivo sui progetti in corso e co-progettare le attività 2025.
Questo incontro segna l’avvio di un percorso più ampio che stiamo curando per il Comune, volto a rafforzare l’impegno degli stakeholder e ampliare il raggio di azione dell’iniziativa coinvolgendo nuovi attori.
Continua il nostro percorso a Tignale, a fianco dell'Ecomuseo delle Limonaie sul Lago di Garda
"Racconti dal Territorio" è il progetto che stiamo sviluppando per valorizzare l’”Ecomuseo delle Limonaie del Garda”, sulla sponda bresciana del lago, nel Comune di Tignale.
Nel corso degli ultimi mesi ci siamo dedicati all’analisi territoriale dell’area, da cui è emerso che il borgo sta affrontando sfide come l’isolamento, il calo demografico, la turistificazione e la carenza di occasioni di socialità per i giovani. L’Ecomuseo, proprio per la sua funzione comunitaria e sociale, può essere un attore importante per attivare nuove iniziative di coinvolgimento della popolazione locale, contribuendo a sostenerne il senso di appartenenza, a contrastare il fenomeno dello spopolamento e a destagionalizzare il turismo, valorizzando e raccontando il ricco patrimonio del territorio in modo partecipativo.
Entriamo ora nella seconda fase, dove ci concentreremo sul coinvolgimento degli stakeholder per tradurre queste conoscenze in azioni concrete attraverso l’elaborazione di un un piano di sviluppo strategico per l’Ecomuseo per i prossimi anni.
[Appunti su]
Come le città a misura di bambino possono migliorare la qualità della vita urbana
Ormai ce ne rendiamo sempre più conto. Negli ultimi decenni, lo spazio che le auto stanno occupando nelle nostre città si fa sempre più significativo. Ne paghiamo tutte e tutti le conseguenze, ma soprattutto i più piccoli tra spazi pubblici per giocare ridotti, strade pericolose e aria inquinata.
Non si tratta, però, solo di garantire loro luoghi più sicuri e sani in cui crescere, ma creare città child-friendly significa ripensare le trasformazioni urbane anche in un’ottica di benessere collettivo. E per questo ci vuole un cambiamento di prospettiva culturale e politica che metta al centro le persone e in secondo piano i veicoli.
I progetti che si occupano di questo lavoro di cambiamento in diversi contesti urbani nel mondo cominciano dalla chiusura strategica al traffico delle strade scolastiche.
Questo avviene principalmente per tre motivi:
L’individuazione delle aree di intervento è agevolata dal fatto che le scuole sono distribuite in modo più o meno omogeneo nei diversi quartieri e le strade per raggiungerle sono già delimitate e percorse da bambini, adolescenti e genitori ogni giorno.
I bambini mobilitano rapidamente le comunità attorno alle sfide della sostenibilità, infatti, secondo i dati forniti da Unicef, è più facile accettare un cambiamento strutturale se il motivo è la salvaguardia della sicurezza e della salute dei più piccoli.
Questa strategia può generare un impatto positivo a cascata anche in altre aree della città, trasformando le strade e gli spazi pubblici in luoghi comunitari, con tutti i benefici che ne derivano tra cui il miglioramento della sicurezza stradale per i pedoni, la riduzione del senso di solitudine e il netto miglioramento della qualità dell’aria.
Secondo un report della campagna "Clean Cities", queste misure hanno portato a risultati concreti in diverse città del Regno Unito: a Brent, Enfield e Lambeth, l’inquinamento da NO₂ vicino alle scuole è diminuito del 23%; a Hackney, il numero di bambini che vanno a scuola in bicicletta è aumentato di oltre il 50%. Esistono diversi esempi di successo di questi progetti attivi a livello globale: da Barcellona a Melbourne, da Anversa a Filadelfia. E stando più vicino a casa, vi condividiamo questo articolo di Urban95Academy sull’iniziativa di “Piazze Aperte” a Milano con un’intervista a Demetrio Scopellitti di AMAT.
Come attivare questo cambiamento? Qui di seguito vi segnaliamo alcuni strumenti utili per practitioners, pubbliche amministrazioni, associazioni e curiosi:
Un articolo di LSE Cities per approfondire come l’ambiente cittadino influenza lo sviluppo dei bambini.
Due guide per la progettazione di strade per i più piccoli, una di Qendra Marrëdhënie e una della rete di C40 Cities.
Due toolkit di Global Designing Cities Initiatives pubblicati questo inverno su come attivare i bambini nella progettazione delle città e sulla valutazione di impatto della trasformazione delle strade scolastiche.
[Q&A]
6 Domande a Paolo Bovio
Paolo Bovio si è formato in lettere a Milano, in comunicazione social a Vienna. Dal 2021 è nella squadra di Will Media, dopo un decennio tra giornalismo locale, social e comunicazione politica.
Coordina il racconto quotidiano di Will sulle piattaforme social, specie Instagram e LinkedIn. Ha curato il progetto di incontro con la community “Will Meets”, il libro “Politica Netflix. Chi detta l’agenda nell’era dei social, e i podcast “Pilastri” e “The Essential Conversations”.
1.Rompiamo il ghiaccio: raccontaci un tuo guilty pleasure.
C'è una band di blues dialettale del Magentino, la parte della provincia di Milano da cui provengo, i "Gamba de legn", di cui sono insospettabile fan (vado pure ai concerti alle sagre estive)
2. Qual è il primo posto dove porteresti qualcuno che non è mai stato nella tua città?
In quell'angolino meraviglioso che sta tra i portici della Statale in via Festa del Perdono e la piazzetta di San Nazaro. Mi è caro dagli anni dell'università. È uno scorcio sopravvissuto della Milano antica e medievale da cui partire per raccontare tanto della storia della città: l'epopea dei Navigli, il primo ospedale moderno d'Europa, la ricostruzione dopo la guerra, gli anni della contestazione, le trasformazioni contemporanee.
3. Un cosa da leggere, una da guardare, una da ascoltare.
Da leggere, "Accelerazione e alienazione" di Hartmut Rosa; "Come abitare la Terra", libro-intervista a Bruno Latour; "Non si salva il pianeta se non si salvano le città", Giancarlo Consonni.
Da ascoltare, il podcast del New York Times "The Ezra Klein Show". Klein è una delle menti più brillanti della nostra generazione, le conversazioni con gli ospiti che coinvolge sono incredibilmente stimolanti.
Da guardare, di recente mi ha divertito molto "Il mio capolavoro": è un film argentino, una commedia noir che parla di arte e amicizia, godibile e con bei colpi di scena.
4. Come spiegheresti il tuo lavoro a una creatura di un altro pianeta?
Hai presente quegli oggetti rettangolari con uno schermo luminoso che ci vedi tenere in mano tutto il tempo? Ecco, il mio lavoro consiste nello scrivere cose che appaiono lì raccontare cosa succede su questo pianeta agli abitanti di quel pezzo di pianeta che chiamiamo "Italia". In particolare, quell'insieme di edifici-strade-alberi-persone-sbattimenti-gioie a cui diamo il nome di "città"
5. Qual è il progetto più stimolante su cui stai lavorando?
Far crescere Future4Cities e trasformare il festival in un ecosistema di momenti e contenuti a servizio delle città che cambiano!
6. Fai una previsione: quale sarà la prossima buzzword del tuo settore?
Se penso ai media, direi news literacy, cioè l'alfabetizzazione mediatica, la capacità di fruire in modo consapevole e critico dei prodotti del sistema dell'informazione. È l'antidoto più forte a disinformazione, teorie del complotto, fake news e dintorni. In Will ne parliamo molto ed è importante che nel settore ne parliamo sempre di più per capire come stimolarla e farla crescere insieme alle nostre community.
Inoltrato molte volte
Una call per i giovani tra i 14 e i 20 anni a Bologna. Il Fondo di Comunità, promosso dalla Fondazione IU Rusconi Ghigi e dal Comune di Bologna, finanzia progetti giovanili in città. Puoi candidarti fino al 2 marzo 2025.
Una nuova call europea in ambito mobilità. EIT Climate-KIC e FedEx hanno pubblicato la terza edizione della “Sustainable Cities Mobility Challenge”, un bando per le città europee con almeno 25mila abitanti per la presentazione di progetti innovativi che accelerano la transizione verso una mobilità più pulita, sostenibile e inclusiva. Le iscrizioni sono aperte fino al 12 marzo!
ANCI Lombardia è alla ricerca di una figura per il ruolo di pivot territoriale per un progetto di valorizzazione delle Aree interne lombarde. Le candidature saranno aperte fino al 14 marzo!
Call for abstract. Publicness è la parola chiave della XXVII Conferenza Nazionale della Società Italiana degli Urbanisti, dove si discuterà la trasformazione della dimensione pubblica, del ruolo dell'urbanistica, la pianificazione e la gestione della città e del territorio. Vuoi contribuire al dibattito? Sarà possibile inviare il proprio contributo fino al 14 marzo.
Edera cresce ed è alla ricerca di quattro nuove figure professionali da inserire nel proprio team in ambito project management e comunicazione. Dai un occhio qui!
Ripensare il turismo, l’impatto del nomadismo digitale, la Rambla di Barcellona non è più dei suoi cittadini. Questa edizione di Barcelona Metròpolis presenta diversi articoli che esplorano nuove tendenze nel settore turistico e vie alternative da percorrere per preservare l’identità dei luoghi.
Emergenza abitativa. Che cosa sta succedendo nelle principali città italiane? In questo reportage di Repubblica vediamo la situazione attuale degli effetti dell’overtourism e la gentrificazione.
Un nuovo strumento per le amministrazioni pubbliche. La Johns Hopkins University, in collaborazione con Bloomberg, ha pubblicato “The Path to Public Innovation”: un playbook per aiutare le città e i loro leader a rafforzare pratiche di innovazione orientate all’impatto e guidate dai cittadini, con strumenti e strategie testate a livello globale.