[in evidenza]
Il conto alla rovescia per Future4Cities è iniziato! La terza edizione del festival si terrà a Torino, dal 26 al 28 settembre 2025, negli spazi delle Officine Grandi Riparazioni e in altri luoghi della città.
Future4Cities 2025 sarà il punto di riferimento per esplorare come tecnologia, innovazione e cultura possano trasformare le città in luoghi più vivibili e sostenibili.
Al cuore del festival ci sarà il Premio Future4Cities, che celebra le iniziative più innovative nelle città italiane.
Hai tempo fino al 27 giugno per candidare il tuo progetto o segnalarne uno che ritieni particolarmente interessante.
Compila il modulo qui sotto.
[work in progress]
Un percorso di cambiamento per le aziende, insieme a UNICEF: come le politiche family-friendly possono fare la differenza
Quando le imprese investono in politiche che offrono ai genitori e ai caregiver il supporto necessario per sostenere i diritti e il benessere dei bambini, non solo le famiglie, ma l’intera società e l’economia prosperano. Questo è il punto di partenza del nuovo percorso di mentoring di UNICEF Italia, progettato per supportare le imprese nell'adozione di politiche family-friendly che facilitano l’equilibrio tra vita lavorativa e familiare.
In un momento in cui il benessere dei dipendenti è sempre più legato alla qualità delle condizioni di lavoro, questa iniziativa mira a fornire strumenti concreti per integrare la cura familiare nei modelli organizzativi aziendali, promuovendo l’equità e generando valore non solo per le persone, ma anche per la comunità e, soprattutto, per i bambini con genitori lavoratori.
Dopo un’ampia fase di ricerca e analisi sulle principali politiche family friendly attivate a livello pubblico e privato in ambito nazionale e internazionale, stiamo accompagnando UNICEF nella definizione della strategia e del modello operativo, nella costruzione degli strumenti di comunicazione e monitoraggio dell’efficacia dell’iniziativa e nella realizzazione di incontri con stakeholder, potenziali partner e beneficiari. Il nostro ruolo in questo processo è quello di facilitare il dialogo tra tutte le parti coinvolte, mettendo l’ascolto, la visione e la partecipazione al centro dell’iniziativa.
Dialogo europeo per le nuove generazioni: la tappa di Bruxelles della Scuola delle Politiche Giovanili
La seconda tappa del percorso della Scuola di Formazione sulle Politiche Giovanili, promossa da Regione Puglia, ARTI Puglia ed ANCI Puglia, si è svolta a Bruxelles. Tra il 9 e l’11 aprile, in tre giorni intensi di confronto con le istituzioni europee, 40 amministratori e amministratrici locali hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con eurodeputati e eurodeputate pugliesi, la Vicepresidente del Parlamento Europeo, rappresentanti della Commissione e del Comitato delle Regioni.
Durante il programma, i partecipanti hanno visitato il Parlamento Europeo e la sede della delegazione della Regione Puglia, esplorando le dinamiche politiche che orientano le politiche giovanili a livello europeo approfondendo le opportunità e le iniziative a che l’Unione Europea mette in gioco in questo ambito, discutendo le strategie concrete per tradurre le politiche europee in azioni pratiche sui territori, mettendo al centro le necessità delle nuove generazioni.
In questa sessione, abbiamo avuto il piacere di guidare il confronto sui temi delle risorse e delle politiche pubbliche, condividendo spunti per una governance partecipativa che risponda ai bisogni delle comunità.
Il percorso ora prosegue, con nuove idee, strumenti e connessioni da attivare nelle comunità locali, con l'ultimo appuntamento a Lecce nei prossimi giorni.
Ti aggiorniamo!
[Appunti su]
Smart Cities: perché dovrebbero interessare anche a chi “fa” le città
Ogni giorno, spesso senza accorgercene, interagiamo con reti e sistemi digitali che gestiscono tante cose: dal flusso del traffico ai consumi energetici, all’accesso ai servizi amministrativi. La tecnologia, anche se “invisibile”, struttura lo spazio urbano e influenza le nostre scelte, con un impatto diretto sulla qualità della vita delle persone sia in positivo sia in negativo, ma questo dipende da come ci approcciamo alla tecnologia, soprattutto quando si tratta di “fare” città.
Parlare di smartness delle città significa anche riflettere su come le tecnologie possano contribuire a una governance urbana più precisa, inclusiva ed efficace. Le politiche che lavorano in questo senso devono estendersi oltre la digitalizzazione fine a sé stessa e utilizzarla per lavorare sui beni fondamentali, come la sostenibilità ambientale, il diritto all’abitare, la protezione della salute e la promozione di una nuova coesione sociale.
Una smart city autentica infatti è quella che mette al centro la resilienza, privilegia l’equità e valorizza le relazioni umane più dell’ottimizzazione. È dove la tecnologia viene utilizzata per rendere le politiche urbane più efficaci e tempestive, migliorare la qualità della vita grazie a servizi più accessibili e flessibili, rafforzare l’equità, se orientata a ridurre le disuguaglianze ed ampliare la capacità di ascolto e coinvolgimento delle comunità. Questo perché le tecnologie sono anche uno strumento fondamentale per ascoltare le città stesse.
Con la raccolta e l’analisi dei dati permettono di prendere decisioni rapide basate sui bisogni reali degli abitanti, di gestire dinamiche in continuo cambiamento, come la mobilità e la viabilità, di monitorare le condizioni di elementi e servizi come la qualità dell’aria, l’efficientamento energetico degli edifici, l’ottimizzazione delle risorse (acqua, elettricità, suolo, ecc.) per citarne alcune. Ad esempio, oggi possiamo prevedere eventi straordinari, come piogge meteoriche impreviste o picchi di flussi in occasioni di grandi eventi, migliorando la capacità di risposta delle città.
Chi progetta politiche urbane dovrebbe includere la dimensione digitale nelle proprie riflessioni. Non perché la tecnologia risolva tutto, ma perché è una parte integrante delle infrastrutture urbane che condizionano la vita di cittadini e comunità. Il successo delle città che stanno affrontando questo percorso dipenderà dalla loro capacità di abbracciare questa filosofia, usando l’innovazione per rafforzare i legami sociali e rendere le città più vivibili.
Per approfondire questo tema e darci delle coordinate utili e chiare per orientarci nel mondo delle città tecnologiche, che ci tocca tutti, vi condividiamo il volume curato dalla Milano Smart City Alliance “Città Intelligenti”, che ci fornisce prospettive, dati, esempi e buone pratiche per ripensare le città nell’era della transizione digitale.
[Q&A]
6 DOMANDE A CHIARA MARIA ZANETTI
Chiara Maria Zanetti, Children’s Rights and Business Specialist presso l’UNICEF Italia, dove promuove la co-creazione di partnership ad alto valore con aziende e fondazioni. La sua passione è trovare soluzioni su misura, capaci di aiutare le imprese a integrare i diritti dei bambini nelle loro strategie di business, trasformando i valori in impatto e la responsabilità in risultati concreti.
[1] Rompiamo il ghiaccio: raccontaci un tuo guilty pleasure.
Cantare a squarciagola mentre vado o torno dall’ufficio in bicicletta.
[2] Qual è il primo posto dove porteresti qualcuno che non è mai stato nella tua città?
All’Orto Botanico di Brera, esempio della vera anima di Milano: nascosta, misteriosa, con radici lontane nel tempo ma lo sguardo aperto sul mondo (l’albero simbolo dell’Orto sono due Ginkgo biloba secolari, piante originarie dell’Asia meridionale).
[3]Una cosa da leggere, una da guardare, una da ascoltare.
Da leggere, Metà di un sole giallo; da guardare, la Principessa Mononoke e da ascoltare Eugenio Cau in Globo.
[4] Come spiegheresti il tuo lavoro a una creatura di un altro pianeta?
Tutte le aziende hanno un impatto diretto o indiretto sui bambini: dallo sfruttamento del lavoro minorile al marketing, dalle politiche family friendly nei luoghi di lavoro al rapporto con la comunità locale. Nel mio lavoro affianco le imprese che scelgono di integrare i diritti umani – e in particolare i diritti dei bambini – in ogni fase del proprio business: dalla progettazione di prodotti e servizi fino alla loro immissione sul mercato.
[5] Qual è il progetto più stimolante su cui stai lavorando?
La Family Friendly Workplace Initiative, un percorso di mentoring per le aziende per trasformare la cultura organizzativa attraverso l’attuazione di politiche family-friendly dell’UNICEF, mettendo al centro i diritti dei bambini. Adottare questa prospettiva significa investire nel capitale umano più prezioso: secondo il World Bank Human Capital Project, la prima infanzia è la base della prosperità individuale e della competitività delle nazioni, con un ROI stimato del 13,7%.
[6] Fai una previsione: quale sarà la prossima buzzword del tuo settore?
In un momento caratterizzato dai tagli ai finanziamenti per gli interventi umanitari da parte di numerosi Paesi donatori che limiteranno la capacità anche dell’UNICEF di raggiungere milioni di bambini in grave difficoltà, penso alla parola “kakistrocracy”, the rule of the worst (parola dell’anno 2024 secondo l’Economist) che descrive un sistema in cui chi è al potere è considerato inadatto a governare.
Inoltrato molte volte
Il 2040 è arrivato, ma il collasso globale no. In questo episodio live di “Città” dal Salone Internazionale del Libro di Torino, Paolo Bovio e Stefano Daelli fanno una chiacchierata con Fabio Deotto, curatore del libro “Come ne usciremo?”.
Bari sta vivendo una grande trasformazione. Sono aperte le iscrizioni per co-progettare insieme alla Città soluzioni su sostenibilità ambientale, economia locale, accessibilità delle informazioni. È possibile iscriversi fino al 16 giugno.
Un premio Pulitzer per l'urbanistica a misura di famiglia. Alexandra Lange vince il Premio Pulitzer per la Critica per la sua serie di articoli pubblicati su Bloomberg, che esplora come il design urbano e l'architettura influenzano la vita di genitori e bambini.
Filantropia e ambiente. Philea, insieme a Fondazione Compagnia di San Paolo, esplora come le fondazioni filantropiche possono supportare le città europee nel raggiungimento della neutralità climatica.
Hai qualche idea per il tuo quartiere a Milano, ma non hai uno spazio dove realizzarla? Fino al 16 giugno è aperto il bando per l'assegnazione a titolo gratuito di beni confiscati alla criminalità organizzata per la realizzazione di attività sociali.