News da FROM - Novembre 2025
Manca poco alle lucine di Natale
Arezzo, come stai?
Da dove si inizia per progettare il futuro di una città media?
Ne parliamo spesso, e proprio perché pensiamo che sia un tema importante, abbiamo deciso di fare di più: trovare un modo per studiarle da vicino e immergerci nella loro realtà.
La proposta è arrivata da Citynews, un’azienda italiana attiva nel settore dell’editoria digitale. Negli ultimi 15 anni ha dato vita a una rete di oltre 50 testate locali (come MilanoToday, RomaToday, NapoliToday, Il Pescara, Lecce Prima) che rappresenta un’infrastruttura unica per comprendere come sta cambiando il nostro Paese. Insieme a loro ci siamo inventati un appuntamento per chiederci che prospettive hanno i capoluoghi di provincia italiani.
Iniziamo da Arezzo, in occasione dei 25 anni di attività di Arezzo Notizie.
Saremo lì il prossimo 26 Novembre con una giornata ricca di incontri. Gli appuntamenti principali sono l’Officina delle idee, un pomeriggio dedicato a raccoglie visioni e proposte dal basso (da cittadini, associazioni, imprese ed associazioni di categoria), e La città in dialogo, una serata a teatro in cui provare a capire insieme ai protagonisti del territorio (in ambito sociale, economico, politico e culturale) che cosa può diventare Arezzo tra 20 anni.
Per preparare questo appuntamento negli ultimi mesi abbiamo intervistato decine di interlocutori (dal Presidente della Camera di Commercio al Vescovo, passando per associazioni ambientaliste e operatori culturali indipendenti). Se siete curiosi di scoprire il risultato, potete trovare più informazioni su Arezzo Immagina e il programma completo qui.
21 Novembre: Future 4 Cities torna a Milano, per un pomeriggio
Non c’è futuro delle città senza sviluppo della conoscenza scientifica e il suo intreccio con la vita quotidiana. Questa è la vocazione della ricerca: non stare in un “laboratorio” ma uscire e confrontarsi con le persone.
Il 21 novembre appuntamento da Combo a Milano (Ripa di Porta Ticinese 83) per uno speciale di Future4Cities insieme all’Università degli Studi di Milano, per raccontare come discipline diverse, dal diritto all’ecologia, dalla psicologia alla linguistica, collaborano per immaginare nuove forme di cura urbana.
Per partecipare, ci si iscrive da qui.
[work in progress]
Da spazi a luoghi (cit. Venturi - Zandonai)
Uno spazio sottoutilizzato si trasforma davvero non solo attraverso interventi materiali, ma soprattutto quando riusciamo ad attivare correttamente le energie delle comunità che lo circondano.
È questo il cuore dei processi che proprio in questo periodo stiamo seguendo a Vicenza e a Lecco, lavorando su due spazi emblematici: la ex Centrale del Latte e il Centro Civico Pertini.
Due luoghi differenti su cui ci stiamo testando insieme ad Amministrazioni e partner con cui è davvero un piacere sperimentare.
A Vicenza, la ex Centrale del Latte è pronta a riaprire i propri cancelli a una nuova fase di vita.
Dopo anni di chiusura e un periodo dedicato ai lavori di ristrutturazione, la ex Centrale è pronta per diventare un nuovo punto di riferimento sia per la città che per un contesto più ampio. Prima di trovare un soggetto gestore che possa farla rivivere come polo culturale e di comunità però, l’idea dell’Amministrazione è quella di consentire ad associazioni, collettivi e gruppi di cittadini di testarne le funzionalità e potenzialità, organizzandovi dentro laboratori, eventi e attività aperte alla città. A questo serve la call pubblica “Attiva la Centrale”, aperta fino al 30 novembre. Fatevi sotto!
A Lecco, un percorso analogo è in corso al Centro Civico Pertini con “Spazio al Talento”. Un centro civico che ha bisogno di reinventarsi. Anche in questo caso l’Amministrazione è alla ricerca di un soggetto gestore e, per preparare il terreno, abbiamo pensato di costruire insieme un programma di formazione rivolto a giovani e realtà locali, per mettere a fuoco come si gestisce uno spazio di questo genere. Un percorso di capacity building pensato per fornire competenze concrete a chi vuole ideare e realizzare iniziative capaci di rendere lo spazio più accessibile, dinamico e vicino ai bisogni di chi Lecco la vive ogni giorno. Scopri il programma completo qui.
[appunti su]
Che cos’è una smart city? Proviamo a spiegarlo!
Il termine “smart city” fa spesso pensare a utopie iper-tecnologiche, ma in realtà in ballo c’è qualcosa che va molto oltre sensoristica e app.
Alla sua base, secondo le agenzie internazionali più qualificate, come UN-Habitat (United Nations Human Settlements Programme), una smart city utilizza il digitale per migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini, rendendo la città più efficiente, inclusiva, resiliente e sostenibile.
Una vera smart city dovrebbe quindi:
- migliorare i servizi essenziali come trasporti, acqua ed energia
- rafforzare la resilienza climatica e ridurre le emissioni
- usare la tecnologia per includere chi ha meno risorse e competenze
- fare leva sull’utilizzo di dati per prendere decisioni migliori
- promuovere un cambiamento sistemico e culturale, non solo tecnologico
In questa prospettiva lavoriamo da anni insieme alla Milano Smart City Alliance, un’iniziativa di Fondazione Assolombarda che coinvolge le principali imprese tech radicate a Milano per promuovere un modello di sviluppo urbano fondato su 3 pilastri: l’innovazione tecnologica, lo sviluppo sostenibile e la collaborazione attiva tra imprese, istituzioni e tutti gli attori della città e del territorio.
Per esplorare le più recenti evoluzioni e i trend delle smart city, insieme a City Vision è nato il progetto editoriale “I Quaderni di Milano Smart City Alliance e City Vision”.
Una serie di pubblicazioni periodiche che si rivolge agli stakeholder locali, offrendo una panoramica aggiornata sullo stato dell’arte delle città intelligenti, con un focus su buone pratiche e casi di studio concreti, che vi invitiamo a scoprire.
Questi i primi 3 titoli: “AI e Città”, “Edifici Pubblici e Riqualificazione Energetica”, “Pubblico e privato: insieme per la città”. Si possono consultare liberamente e scaricare da qui.
[Q&A]
6 domande a Jose Costero
Jose Costero è consulente in pianificazione strategica urbana e progetti europei sulla transizione verde e la rigenerazione urbana. Lavora come Lead Expert per URBACT e come esperto per l’European Urban Initiative, sostenendo città in tutta Europa nel progettare strategie integrate per un futuro sostenibile.
[1] Rompiamo il ghiaccio: raccontaci un tuo guilty pleasure.
Amo il metal e canto in una band. È un lato di me che pochi conoscono, ma per me è pura energia e libertà. Cantare mi aiuta a scaricare la tensione e a ricollegarmi con qualcosa di istintivo e autentico.
[2] Qual è il primo posto dove porteresti qualcuno che non è mai stato nella tua città?
Lo porterei al Caballo Blanco, un bar sulla cima delle mura medievali di Pamplona. Da lì si vede la città vecchia e le montagne: è il punto perfetto per capire l’anima del luogo.
[3] Una cosa da leggere, una da guardare, una da ascoltare.
Da leggere: The Mom Test, per fare le domande giuste e capire davvero le persone.
Da guardare: The Wire, una serie geniale sulle dinamiche urbane e di potere.
Da ascoltare: Dool, band olandese che mescola forza e malinconia.
[4] Come spiegheresti il tuo lavoro a una creatura di un altro pianeta?
Vivere insieme in città è complicato. Io aiuto le città a imparare le une dalle altre, condividendo idee e soluzioni per rendere la vita urbana più sostenibile, umana e intelligente.
[5] Qual è il progetto più stimolante su cui stai lavorando?
GOCCIA, a Milano. Mi appassiona perché affronta come le grandi città spesso consumano la natura invece di integrarla. Esplora una governance in cui la natura diventa un vero soggetto urbano — un’idea visionaria e necessaria.
[6] Fai una previsione: quale sarà la prossima buzzword del tuo settore?Governance interspecie: progettare con la natura, non solo per la natura, sarà la prossima frontiera del pensiero urbano.
Inoltrato molte volte
Come Parigi contrasta le disuguaglianze
Sembra incredibile ma è già passato un mese dal Future 4 Cities a Torino. O è passato solo un mese, dipende dalle prospettive. Sia come sia, in queste settimane su Spotify e le altre piattaforme stiamo pubblicando diversi estratti delle conversazioni che hanno animato il festival (alcuni erano proprio delle vere e proprie registrazioni live dei principali podcast di Will). Vi segnaliamo qui alcuni di quelli più belli, a partire dalla conversazione su Parigi con Tommaso Vitale.
Il Piano di Mamdani per New York
Zohran Mamdani è stato eletto 111° sindaco di New York. C’è chi ha letto questo risultato come il segnale di una svolta nello scenario politico internazionale. Ma, prima di tutto, sarà sindaco di una delle città più complesse del mondo.
La sua proposta politica ruota attorno all’idea di rendere più accessibile una delle città meno accessibili del pianeta. Vedremo se e come questo si tradurrà in cambiamenti reali: autobus e servizi per l’infanzia gratuiti, triplicare la produzione di case permanentemente accessibili, bloccare l’aumento degli affitti, aumentare la pressione fiscale su corporation e super-ricchi, un progetto pilota di negozi alimentari a prezzi calmierati, nuovi investimenti per le biblioteche e altro ancora. Un impianto politico che i suoi avversari non hanno contestato nel merito, scegliendo invece di concentrarsi sullo screditamento personale. Ne abbiamo parlato con Fabio Proietti Pantosti in questo episodio “caldo caldo” di Città.
Fare giornalismo locale di qualità si può
Restando in quest’area dell’Atlantico parliamo del Midcoast Villager, un settimanale del Maine nato dalla fusione di quattro giornali locali. La particolarità? È guidato da giornalisti provenienti da testate nazionali come NBC News e New York Magazine che hanno lasciato New York e Washington per trasferirsi in una cittadina costiera di 80.000 abitanti, accettando tagli di stipendio fino al 50%. La loro scommessa: dimostrare che si può fare giornalismo locale di qualità, ben scritto e visivamente accattivante, che sia allo stesso tempo economicamente sostenibile e radicato nella comunità. Un esperimento che sfida il declino dei giornali locali americani, cercando di reinventare il modello attraverso un mix di inchieste locali, scrittura curata, eventi dal vivo e iniziative collaterali come un café e writer’s retreat.





