FROM News · marzo 2024
Costruire città migliori con il commercio locale, infrastrutture digitali, formazione, un quartiere alla volta, respiri profondi, libri guida + reminder festa
La pioggia che continua a cadere, e che a Milano non è mai stata così apprezzata, anticipa una stagione di trasformazione e fioritura.
Per celebrare a modo nostro, ci vediamo giovedì 14 alla nostra festa con una sorpresa.
Da un po' di tempo stavamo lavorando a un progetto speciale: abbiamo creato una serie limitata di giacche da lavoro, un'uniforme unica di FROM. Se parteciperai alla festa, avrai l'opportunità di indossarle in anteprima e di prendere parte allo shooting dal vivo per la campagna di lancio.
Ora le rubriche sui progetti in corso, le idee che ci scambiamo, call e bandi da non perdere, “aggiornamenti" sulla squadra (che è cresciuta ancora: benvenuta Arianna!), Q&A a Giulia Ivaldi e appunti sugli argomenti su cui lavoriamo.
[In evidenza] Molto più di un negozio, migliorare la città grazie al commercio di prossimità
Perché la crisi del commercio di vicinato (che sta continuando anche dopo che il Covid ci ha fatto capire la sua importanza) riguarda tutti? O in altre parole, perché dovrebbe interessarmi se il negozio sotto casa chiude e diventa una vetrina vuota (o peggio, un “appartamento” per affitti brevi)?
Perché un negozio non si limita a vendere beni o servizi, ma è quasi un bene pubblico: non solo il valore economico e occupazionale che genera è locale, redistributivo e non-estrattivo, con catene del valore corte e collaborative, ma contribuisce anche a creare spazi pubblici – strade, piazze, piani terra – di qualità, rafforzando l'identità locale, le reti sociali (come antidoto all’isolamento e all’esclusione) e la sicurezza.
Se però lo stato in cui versa è di crisi prolungata cosa ha senso fare? Nel 2022 il Comune di Bari si è dotato del programma “d_Bari" voluto dall’Assessora Carla Palone e da Roberto Covolo, direttore Economia urbana e Nuove iniziative imprenditoriali, che segue 3 principi:
Comunità: il coinvolgimento dei commercianti, prima nella progettazione delle misure stesse e poi nel consolidamento in una comunità di pratiche che fa nascere nuove collaborazioni e progetti.
Impact investing: 10 milioni di euro a fondo perduto per il miglioramento delle attività (fino a €50.000 euro) legate alla realizzazione di progetti di innovazione sociale, con il coinvolgimento delle realtà sociali e culturali della città.
Competenze: per fornire tutti gli strumenti necessari a gestire il proprio negozio con una vocazione più ampia, estesa attraverso le attività dello sportello informazioni e iniziative di upskilling e reskilling.
Il risultato sono più di 200 progetti sostenuti in 3 anni (il 6% delle attività commerciali della città) e la nascita del Distretto Urbano del Commercio come strumento per garantire un’azione sistematica.
L’aver contribuito alla realizzazione della Scuola Barese di Commercio ci ha permesso di studiare il programma da vicino. Abbiamo raccolto i risultati nella ricerca ‘Molto più di un negozio’ che analizza le sfide e le tendenze del settore a livello nazionale e internazionale e le esperienze e “strategie di adattamento” locali a partire dallo studio dei primi 100 negozi finanziati dal bando ‘Un negozio non è solo un negozio’. Il risultato è un decalogo di azioni per aumentare la competitività e la generazione di valore per il territorio da parte della attività commerciali.
In riconoscimento della sua iniziativa innovativa, Eurocities ha invitato il Comune di Bari a condividere la propria esperienza in occasione della visita di studio sul commercio locale, che si è tenuta il 7-8 marzo scorso a Ghent. Durante questi due giorni abbiamo avuto l'opportunità di presentare il caso d_Bari alle città [slide deck] partecipanti, tra cui Amsterdam, Anversa, Barcellona, Brno, Bruges, Bruxelles, Genova, Lisbona, Milano, Oslo, Porto, Utrecht e Valladolid, e di apprendere sulle sfide comuni e le azioni innovative volte alla creazione di un'economia di prossimità.
Per saperne di più scarica la ricerca o scrivi a stefano@from.cm.
Work in progress
La città è “smart” solo se è al servizio dei cittadini
Il confronto e la condivisione di informazioni e strumenti tra attori pubblici e privati sono indispensabili per sviluppare nuove infrastrutture tecnologiche e servizi innovativi per la città. Continua il nostro lavoro con Milano Smart City Alliance, che il 9 aprile organizza insieme al Comune di Milano un workshop per progettare con i suoi stakeholder chiave i principi che guideranno i nuovi servizi pubblici all’interno dell’Ecosistema Digitale Urbano. Prossimi aggiornamenti sul sito e linkedin di MSCA.
Una Scuola per amministrare i territori in modo sostenibile
Il 21 marzo si conclude la Sustainability Winter School di Gruppo CAP: dopo 4 lezioni, i partecipanti saranno invitati a esercitare le competenze e gli strumenti acquisiti in un workshop in cui progettare iniziative per agire sui territori in modo sostenibile, puntando sul coinvolgimento di istituzioni, cittadini e attori locali.
Sei un’azienda nella zona Sud Ovest di Milano e vuoi scoprire come contribuire al tuo quartiere?
Sono aperte le iscrizioni a LOCALE, CIRCOLARE, il percorso per connettere cittadinanza e aziende del territorio per realizzare progetti ad alto impatto sociale, insieme a BASE Milano. Consiglio: per partecipare manda questo link al tuo team HR, CSR o Comunicazione istituzionale! Per informazioni: progettazione@base.milano.it
Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili
Di recente Matteo ha presentato agli studenti del corso di Social Entrepreneurship del Politecnico di Milano il metodo e gli strumenti utilizzati da FROM nella progettazione urbana e di quartiere. Ha spiegato come creare infrastrutture e servizi che producono valore sociale, condividendo gli strumenti per misurarne l'efficacia e focalizzandosi in particolare sull'SDGs 11, dedicato a città e comunità sostenibili.
[Appunti su] Aria irrespirabile e salute pubblica
Se abiti nella Pianura Padana o trascorri del tempo sui social, probabilmente non hai mai sentito parlare tanto di qualità dell'aria come nelle ultime settimane. Abbiamo assistito al costruirsi di un vero “caso Milano”, definita addirittura la terza città più inquinata al mondo.
Una fake news (ha senso dire “a fin di bene”?) che però riflette le modalità attraverso cui si è sviluppato il dibattito: siamo stati sommersi di dati, infografiche, notizie e smentite che a volte creano più confusione che informazione.
Se anche hanno avuto il pregio di mantenere alta l’attenzione, sentiamo l’esigenza di fare un passo ulteriore. Solo una prospettiva emerge con chiarezza: non si tratta di parlare di mobilità o di inquinamento, ma della nostra salute. Qualcosa che ha a che vedere con tutti noi, come l’aria che respiriamo.
Possiamo provare a trarre alcune conclusioni, anche solo dalle modalità in cui il dibattito è stato affrontato. Ci sono molte evidenze scientifiche che però non sono trasferite con efficacia alla popolazione e ai policy maker, e tantomeno dai policy maker alla popolazione.
I dati non sono neutri: guardare al passato per rilevare un miglioramento presente rischia solo di rallentare le azioni per la tutela della salute dei cittadini. Non bastano titoli sensazionalistici, flame social e dati “comodi”. È urgente comprendere che si tratta di una sfida da affrontare con risorse e strumenti ampi, oltre che locali.
Le amministrazioni dovrebbero agire su due fronti: da un lato attivare azioni straordinarie (blocchi del traffico, riduzioni dei riscaldamenti) per mitigare i rischi immediati e tenere alta l’attenzione, dall’altro, come spiegato da Davide, «costruire alleanze capaci di unire diversi mondi» in grado di sostenere «interventi e finanziamenti straordinari di carattere nazionale e regionale». Perché qualsiasi cosa faccia la città di Milano, da sola non basterà.
Per approfondire: Wired Italia, Rivista Studio, Ohga e Silvia Lazzaris
[Q&A] 6 domande a Giulia Ivaldi
Dopo aver lavorato per 10 anni come responsabile marketing nella casa editrice Neri Pozza, Giulia ha fondato, insieme a Martina Castoldi, l'agenzia di comunicazione studio29 che si occupa di Social Media Management, Social Ads e Influencer Marketing per progetti culturali.
Rompiamo il ghiaccio: raccontaci un tuo guilty pleasure
Con orrore della maggior parte delle persone, provo grande soddisfazione nel fare le orecchie, sottolineare e prendere appunti sui libri che leggo. Mi è capitato anche di tagliarne uno per portarlo in giro più agilmente, ma mi sono resa conto di aver infranto una sorta di tabù!
Qual è il primo posto dove porteresti chi non ha mai visitato la tua città?
La Palazzina Liberty di Largo Marinai d’Italia, un luogo ancora abbastanza sconosciuto perché non valorizzato, ma bellissimo e con un passato interessante. Lo stile liberty poi è in assoluto il mio preferito.
Un cosa da leggere, una da guardare, una da ascoltare
Tutto il ciclo della famiglia Malaussène di Daniel Pennac, Black Mirror (soprattutto le prime tre stagioni), i Talking Heads.
Come spiegheresti il tuo lavoro a una creatura di un altro pianeta?
Il mio lavoro è immaginare nuovi modi per comunicare e valorizzare progetti culturali attraverso i social. Selezionando i canali, le modalità e le persone più adatte a farlo.
Qual è il progetto più stimolante su cui stai lavorando?
In questi mesi stiamo lavorando alla comunicazione di La zona d'interesse, di Jonathan Glazer. Un film stupendo su cui, come nei lanci più riusciti, si è innescato un potente meccanismo di passaparola. Non posso che consigliarvi di andare a vederlo!
Fai una previsione: quale sarà la prossima buzzword del tuo settore?
Diversificazione. Sarà sempre più difficile trovare un linguaggio comune a un pubblico ampio, la tendenza andrà verso la verticalità e community più piccole, ma più coese.
Segui il lavoro di studio29 su Instagram, TikTok e Linkedin
Inoltrato molte volte
Idee
6 modi per democratizzare la pianificazione urbana secondo Democracy Next.
Placemaking for Women After Dark spiega come rendere gli spazi urbani più inclusivi e sicuri per le donne.
Reportage di Ottavia Spaggiari sul rischio di estinzione del riso nella Pianura Padana a causa della siccità e della coltivazione intensiva.
LGIM vuole dare una nuova vocazione ai centri commerciali in crisi come luoghi di incontro e esperienze non solo d’acquisto.
Pioltello, ai margini del Satellite: le facce contraddittorie della periferia di Milano Est raccontata da chi la vive. Un ghetto e un mondo. Progetto di Irpi Media.
Se non consumi, non esisti? Una riflessione di Elena Granata per ripensare gli spazi pubblici e riappropriarsi delle città.
Programmi e Strumenti
Il Programma 2024-2027 del Comune di Milano per sostenere l'Economia di Prossimità.
Il kit Processi e servizi di Designers Italia per affrontare la complessità dei processi amministrativi e progettare servizi pubblici con un approccio sistemico.
Il nuovo Indice delle Capacità del Settore Pubblico sviluppato dall’Institute for Innovation and Public Purpose e Bloomberg Philanthropies per valutare e migliorare le capacità delle amministrazioni locali.
Complesso Complicato è la raccolta di appunti sulla progettazione culturale di cheFare (con un approfondimento di Matteo sullo stakeholder engagement).
Bandi e call
Scadono l’11 luglio i bandi candidati dall’Agenzia del Demanio al concorso Reinventing Cities di C40 per 4 immobili a Venezia, Bologna e Roma da riqualificare con progetti innovativi e sostenibili.
Aperte fino al 20 marzo le candidature per Heroes, la 2ª edizione del programma di formazione gratuito promosso da RENA con Community Organizing, AICCON, SocioLab, ActionAid e tanti altri su impatto sociale, campaigning e partecipazione.
È online la nuova edizione del bando SPACE_24 della Fondazione Compagnia di San Paolo per contribuire al rafforzamento organizzativo e gestionale degli spazi di partecipazione nel Nord-Ovest.
OCSE cerca sedi per ospitare l’edizione 2025 e 2026 del Forum per lo Sviluppo Locale.
Se ti interessa aggiornarti su trend sociali, culturali, economici, tecnologici e politici ti consigliamo di iscriverti a Segnali dal Futuro, newsletter collaborativa promossa da FROM a cura di una redazione diffusa di esperte e esperti multidisciplinari.
[Shuffle] Libri di cui non fare mai a meno
Abbiamo chiesto alla nostra squadra quali sono stati i libri più importanti della loro vita, un livello personale e professionale. Ne è uscita una libreria interessante che è bello condividere.
Sapiens di Yuval Noah Harari è stato il primo libro che mi ha aiutata a mettere in discussione il ruolo degli esseri umani sul pianeta, costringendomi ad abbandonare una volta per tutte l’idea di appartenere a una categoria privilegiata e ad abbracciare un’idea di mondo in cui coesistere invece che esistere. Making space: Women and the Man-made Environment è invece un libro fondamentale per capire il modo in cui sono fatti gli spazi in cui abbiamo sempre vissuto e come fare per rivoluzionarli (Arianna)
Il Coraggio del Pettirosso di Maurizio Baggiani. Racconta un viaggio alla ricerca di sé attraverso storie che si svolgono su più piani. Il protagonista affronta un viaggio dall'Egitto all'Italia alla ricerca delle sue origini in conflitto tra chi è e chi potrebbe essere. Me lo ha regalato mia nonna dicendo «ti sarà utile per riflettere su chi vuoi diventare» e lo trovo molto attuale perché racconta quel senso di appartenenza così prezioso per chi ancora si sente esule, nonostante la scelta di una seconda patria. La Cultura delle città di Lewis Mumford, perché mi ha fatto riflettere per la prima volta su concetti come pianificazione, democrazia urbana, equilibrio ecologico ed equilibrio sociale attraverso un racconto più ampio dell'evoluzione della città occidentale dal Medioevo all'epoca contemporanea (Chiara)
Creative Company: How St. Luke's Became "the Ad Agency to End All Ad Agencies“ di Andy Law, la storia di una piccola agenzia di comunicazione londinese che, dopo essere stata rilevata dai suoi dipendenti, è diventata un caso studio per la capacità di come il nuovo assetto proprietario fosse capace di stimolare creatività e performance aziendali. Il libro che mi ha fatto scegliere la prima università a cui iscrivermi. NoLogo, di Naomi Klein. Il libro che mi ha stimolato a cambiare specializzazione universitaria, dopo la laurea triennale (Davide)
Se una notte d’inverno un viaggiatore di Calvino perché è un libro fatto di incipit, il primo che metto nella “scatola dei libri” ad ogni trasloco per ricordarmi che ogni nuovo inizio può portarti a prendere strade nuove e inaspettate. Consigliatissimo anche Spazi fuori dal comune. Rigenerare, includere, innovare di E. Ostanel, perché mi ha aiutato a mettere a fuoco “cosa voglio fare da grande” e che non è rigenerazione urbana senza la creazione di luoghi generatori di opportunità per le comunità che li vivono (Laura)
Se vuoi cambiare prospettiva e ampliare la mente leggi Finzioni di Borges. Perché il sopra è il sotto, il traditore è l’eroe, e questo è solo uno degli infiniti mondi possibili. L’opera d’arte all’epoca della sua riproducibilità tecnica di Walter Benjamin, che dalla filosofia mi ha portato ad occuparmi di arte e cultura. Perché è una filosofia dell'arte che è anche una filosofia della Storia, la nostra. (Matilde)
Ho letto Il maestro e Margherita di Bulgakov almeno 3 volte, la prima da adolescente. Per l’intreccio di storie, i personaggi che puoi praticamente “vedere”, l’approccio satirico e per il romanzo in parallelo tra Gesù e Ponzio Pilato. The Flexible City - Sustainable Solutions for a Europe in Transition analizza come possono essere modificati gli spazi urbani nel contesto europeo agendo su 4 leve fondamentali: spaziale, organizzativa, legale e finanziaria (Matteo)
La raccolta completa dei racconti di Isaac Asimov, 88 gemme di fantascienza tra paradossi spazio-temporali e dilemmi etici, e The design of everyday things di Norman, perché spiega che la differenza tra un progetto pessimo e uno buono è che il primo tiene in considerazione l’utente finale e gli suggerisce l’utilizzo migliore (Stefano)
Che la festa Cominci di Niccolò Ammaniti: storia di una festa (inventata) talmente illogica da far impallidire La Grande Bellezza e i Safari Tour; perché grazie agli invitati, e alle loro storie contraddistinte dalla perdizione, ho visualizzato per la prima volta l’unicità dei percorsi intrapresi e abbandonati, alla ricerca di quella promessa immortale del piacere. Un libro importante dal lato professionale è invece Meanwhile City di Milk, perché illustra gli strumenti efficaci per meglio trasformare le città, specialmente in periodi di crescente incertezza sociale, economica ed ambientale; i progetti urbani creativi, infatti, possono potenziare la capacità di una città di accelerare cambiamenti sia fisici che comportamentali (Tommaso)